Acireale & dintorni | Cosa vedere
L’architettura barocca ha lasciato una forte traccia in Acireale. Si possono vedere esempi di questa arte nel Palazzo di città, nella Basilica di S. Sebastiano e nei palazzi di via Dafnica, di via Galatea e del quartiere del Suffragio. Da vedere il Museo Archeologico in cui sono esposti terrecotte, marmi, reperti di scavi della città greca e romana, il Museo del Risorgimento, il Palazzo Comunale, anch’esso ricostruito dopo il terremoto.
Il Duomo, costruito tra il 1500 e il 1600, è uno splendido esempio di arte barocca. Conserva, nella cappella di S. Venera, una statua argentea della santa protettrice della città. Ad Acireale di consiglia anche di fare una visita al Teatro storico dell’Opera dei Pupi, tradizionale spettacolo popolare che rappresenta le battaglie sanguinose contro i Mori. La Chiesa di S. Domenico fu quasi completamente distrutta dal terremoto del 1693, ma riedificata nel ‘700. La facciata è della metà dell’800, con i due campanili e le varie statue e altorilievi. L’interno conserva importanti opere e numerosi lavori Alessandro Vasta. Attiguo alla chiesa sorge il Convento Domenicani XVII sec.
Altre cose da vedere
Una visita alla Biblioteca Zelantea è sicuramente tra le cose da fare e da vedere.
Fondata nel 1671, conserva circa 200.000 volumi tra cui molti manoscritti.
La Zelantea è tra le biblioteche più antiche e ricche della Sicilia. Si può vedere al suo interno l’elegante carrozza del Senato Acese, con intagli lignei dorati e dipinti. Da qui si può visitare anche l’annessa Pinacoteca che presenta oltre che dipinti di scuola acese anche importanti opere, tra cui disegni ed incisioni di Durer, Van Dick e Luca Giordano. La Pinacoteca è aperta dal martedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. Il sabato si può visitare dalle 10,00 alle 13,00.
La Basilica di San Sebastiano
Costruita agli inizi del 1609, in sostituzione di un antico oratorio divenuto insufficiente ad accogliere i numerosi fedeli del Santo, la Basilica di San Sebastiano è stata denominata monumento nazionale e dall’Unesco proclamata “monumento messaggero di una cultura di pace”.
L’edificio di culto ultimato nel 1652 fu pesantemente danneggiato dal terremoto del 1693. La ricostruzione della Basilica avvenne nel corso della prima metà del 1700 per iniziativa delle numerose confraternite di fedeli. Su progetto di Angelo Belfiore, il fastoso prospetto del tempio è arricchito di statue, mascheroni, fregi floreali e leggiadri angioletti. L’interno della basilica accoglie affreschi e opere pittoriche di noti artisti siciliani. Nella cripta si può visitare anche il Museo d’Arte Sacra della basilica. La Basilica e il Museo sono aperti tutti i giorni dalle ore 8,30 alle ore 12,30 e dalle ore 16,15 alle ore 20,00.
Cosa fare ad Acireale
Oltre che una visita della città per le vie del centro storico, da Acireale si possono fare delle escursioni come al villaggio di Santa Maria della Scala.
A soli due km dalla città questo villaggio di pescatori ai piedi della “Timpa”, gradone lavico ricco di vegetazione offre un panorama mozzafiato sulla costa lavica. Alla Timpa si possono vedere antiche grotte o caverne naturali, coste a strapiombo sul mare (Capomulini), coste a scarpata (Santa Maria la Scala) scogliera con insenature (Stazzo) e infine una pianura agrumicola (Santa Tecla). Dichiarata riserva naturale nel 1999 per il suo elevato interesse e valore di tipo naturalistico, geologico, faunistico e vegetativo si può fare una visita anche attraverso il caratteristico itinerario seicentesco delle “Chiazzette”, sentiero a tornanti che dalla Statale 114 conduce sino al borgo marinaro di Santa Maria La Scala.
Acireale è anche mare. La costa acese è infatti ampia e variegata da Capo Mulini a Pozzillo, passando da Santa Maria la Scala e Santa Tecla.
Capo Mulini è l’antico approdo d’origine greca caratterizzato da un ampio golfo dal quale è possibile ammirare l’isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza.
Il mare acese è rinomato come tra i più pescosi del Mediterraneo.
Per chi ama la vita termale, è possibile goderne i benefici visitando le terme di Acireale.
Le terme di Santa Venera al Pozzo e S. Caterina
Già nell’antichità, le acque sulfuree venivano sfruttate nelle antiche Terme Xifonie.
Dell’origine greca restano chiari segni nell’antico complesso termale di Santa Venera al Pozzo.
Le Terme vennero successivamente riprese e valorizzate dai Romani.
I nuovi stabilimenti termali di contrada S. Caterina sono situati all’interno di una vasta area di agrumeti sempreverdi, tra l’Etna ed il mar Jonio.
Le acque termali di Acireale sono usate come fanghi, bagni ed inalazioni perle affezioni reumatiche ed osteoarticolari, otorinolaringoiatriche e dell’apparato respiratorio.
Le Terme di Acireale sono aperte tutto l’anno.
Il carnevale, feste e sagre
Acireale vanta una lontanissima tradizione del Carnevale che, secondo alcuni documenti se ne ha testimonianza già nel ‘500. Con il passaggio dei secoli e delle dominazioni il Carnevale di Acireale ha subito notevoli cambiamenti, nelle maschere, nella realizzazione dei carri allegorici, nello svolgimento della della stessa. Anche in estate, in genere ad inizio agosto, si svolge la celebre festa.
Il 20 gennaio avviene la Processione di San Sebastiano, patrono, con Santa Venera, della città.
La statua argentea del santo guerriero viene trascinata da devoti scalzi per un percorso lungo e spettacolare, sostenuto ed accompagnato da un grande fervore popolare.
Cucina, gastronomia e prodotti tipici di Acireale
La cucina di Acireale si esprime al massimo nella pasticceria.
Imperdibile è la granita di limone o di mandorla e i dolci a base di pasta di mandorla, i cannoli di ricotta, di crema o di cioccolato, le zeppole di riso.
Per quanto riguarda la tradizione culinaria di Acireale, le ricette tipiche si basano su piatti di pesce.
Le sarde a beccaficu, il maccu di fave sono solo alcuni nomi delle ricette tradizionali della zona.
TAORMINA
E’ uno dei centri turistici internazionali di maggiore rilievo della Sicilia per il suo incantevole paesaggio naturale, le bellezze marine e i suoi monumenti storici. Situata su una collina a 206 m di altezza sul livello del mare, sospesa tra rocce e mare su un terrazzo del monte Tauro, in uno scenario di bellezze naturali unico per varietà e contrasti di motivi. Esaltata dal teatro greco, dalla maestosa imponenza dell’Etna, dall’incantevole costa di Capo Taormina e dell’Isola Bella.
SANTA MARIA LA SCALA
E’ una frazione del comune di Acireale, in provincia di Catania.
Il borgo si trova sulla costa ionica ai piedi della Timpa, a circa 3 chilometri da Acireale, di cui costituisce il più prossimo sbocco a mare. Gli abitanti sono localmente conosciuti con il nome di scaloti. L’abitato sorge ai piedi della Timpa di Acireale e si raccoglie attorno al porticciolo detto Scalo Grande, allungandosi sull’angusto lungomare verso sud. All’estremità meridionale della frazione vi è un mulino ad acqua alimentato dalla sorgente Miuccio che sgorga a pochi metri dal mare dalle pareti rocciose della Timpa e che è di notevole rilevanza naturalistica. A nord dell’abitato, accessibile via mare, si trova la Grotta delle palombe (Grotta dei colombi), una grotta in un complesso do basalti colonnari ormai pesantemente danneggiata dalle mareggiate. Secondo la leggenda era un rifugio amoroso del pastore Aci e della ninfa Galatea. I collegamenti con Acireale sono assicurati da un’unica strada provinciale che sostituisce la vecchia via denominata le Chiazzette, non carrozzabile, che costituisce il percorso più breve di collegamento con la città ed è oggi un interessante itinerario naturalistico attraverso la riserva naturale della Timpa.
ACICASTELLO
Nota per ‘Il Castello di Aci’, fortificazione di incerta origine, fu il fulcro dello sviluppo del territorio delle Aci nel medioevo. Durante i Vespri siciliani, fu assoggettato alla signoria di Ruggero di Lauria, quindi in epoca aragonese fu di Giovanni di Sicilia ed infine degli Alagona venendo più volte assediato. Attualmente è sede di un museo civico.
ACITREZZA
Il panorama di Aci Trezza è dominato dai faraglioni dei Ciclopi: otto pittoreschi scogli basaltici che, secondo la leggenda, furono lanciati da Polifemo ad Ulisse durante la sua fuga. I faraglioni compaiono sugli stemmi dei comuni di Aci Castello, Acireale, Aci Bonaccorsi, Aci Catena. Poco distante dalla costa (a circa 400 m di distanza), è presente l’Isola Lachea, identificata con l’omerica Isola delle Capre e che attualmente ospita la sede di una stazione di studi di biologia dell’Università degli Studi di Catania.. Centro peschereccio di antica e notevole tradizione, è famoso per il suo paesaggio.